GRAB

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Per la prima volta, con la legge di Stabilità 2016 e grazie all’impegno del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio, è stata prevista la realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche, con priorità per i percorsi Grande raccordo anulare delle biciclette – GRAB di Roma; Verona-Firenze – Ciclovia del Sole; Venezia-Torino – Ciclovia VenTo; da Caposele (AV) a Santa Maria di Leuca (LE) – Ciclovia dell’acquedotto pugliese. Complessivamente oltre 1.500 chilometri di percorsi attraverso 8 regioni e all’interno del comune di Roma. Lo stanziamento è di 91 milioni per il triennio 2016-2018. Nella legge di bilancio 2017, inoltre, per lo sviluppo del sistema di ciclovie turistiche, è stata autorizzata l’ulteriore spesa di 13 milioni di euro per il 2017, di 30 milioni di euro per il 2018 e di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2024.

All’origine dell’iter che ha portato all’inserimento nella legge di bilancio dello Stato di un fondo stabile per la creazione di una rete ciclabile nazionale c’è senza dubbio la presentazione del progetto GRAB e il successo nazionale e internazionale riscosso da questa ciclovia urbana fin dalla presentazione dello studio di fattibilità (maggio 2015). Il GRAB è stato ideato e promosso da una rete di associazioni, soggetti istituzionali e partner tecnici: VeloLove, Legambiente, Touring Club Italiano, Rete Mobilità Nuova, Vivilitalia, Open City Roma, Parco Regionale dell’Appia Antica, Ente Roma Natura, Free Wheels Onlus, piano B architetti associati, Teamdev. Hanno inoltre offerto il loro contributo volontario alle diverse fasi progettuali professionisti ed esperti di città, paesaggio, verde urbano, mobilità, accessibilità, ciclabilità, turismo e green economy. Questo lavoro collettivo è stato arricchito da continui confronto con la cittadinanza: sono stati decine gli incontri partecipati nei quartieri che hanno raccolto proposte, critiche e osservazioni e permesso di migliorare il progetto.

L’idea del GRAB è quella di un’infrastruttura capace di realizzare un intervento sul paesaggio urbano multidimensionale: funzionale, ambientale, economico, sociale, estetico, culturale. Non è una pista ciclabile, un percorso che attraversa i luoghi. Piuttosto intende modificarli, correggendoli e migliorandoli, attraverso la ricomposizione del frammentato spazio archeologico capitolino, la ricucitura dei bordi con il centro, la creazione di una cintura verde metropolitana, la trasformazione, la rifunzionalizzazione o la valorizzazione di aree trascurate. Obiettivo che si ottiene avendo contemporaneamente cura sia del tracciato per le bici, sia di quello per i pedoni che del paesaggio urbano circostante.

Il GRAB è stato ideato puntando prioritariamente alla realizzazione di un’opera pubblica utile a tutta la città e a tutti i suoi abitanti: non è né una pista ciclabile né un percorso finalizzato all’esclusiva fruizione turistica della Capitale. Il risultato di un’infrastruttura che diventa valore aggiunto per tutti i cittadini si ottiene facendo sì che il GRAB incida realmente e con forza sul paesaggio urbano, riconquistando e restituendo agli abitanti (attraverso interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, riqualificazione del territorio, riduzione in alcuni contesti della superficie occupata dalle auto private) spazi fisici della città oggi trascurati, abbandonati, degradati, recuperando dunque piazze, viali, marciapiedi, giardini e aree verdi alla funzione di luoghi di socializzazione.

Il requisito basilare del progetto non è semplicemente quello di far passare le biciclette in una strada piuttosto che in un’altra, ma di aprire un ciclo virtuoso di ridefinizione dell’ecosistema urbano, dei suoi usi, della sua vivibilità. Il GRAB deve offrire un tracciato di qualità a chi pedala e spazi di qualità a chi non va in bici. Deve essere un valore aggiunto per tutti i romani.

Elementi caratterizzanti del Grande Raccordo Anulare delle Bici – come evidenziano in dettaglio lo studio di fattibilità (in allegato) e le planimetrie pubblicate su www.velolove.it/grab – sono sinteticamente i seguenti:

a) Il GRAB è un percorso pienamente accessibile a persone con disabilità motoria e sensoriale. b) Il GRAB impone la completa e definitiva pedonalizzazione della passeggiata archeologica dalla Colonna Traiana all’Appia Antica, prologo della nascita di un percorso archeologico unitario di Roma che la città e il Paese attendono dagli anni ’60. Questo enorme cuneo monumentale di oltre 18 chilometri unito dal tracciato della via Appia Antica (unico corridoio verde, non urbanizzato di accesso alla Capitale) ingloba Fori, Colosseo, Palatino e Celio, Circo Massimo, Terme di Caracalla, valle della Caffarella e area degli Acquedotti e si spinge verso i Castelli Romani. Togliere il traffico dall’Appia Antica è il primo, necessario passo per liberare il territorio del parco da tante altre emergenze, a partire dall’abusivismo edilizio e dalle attività economiche e commerciali giudicate non compatibili con l’area protetta. c) Il GRAB stimola una mobilità virtuosa, verso il fuori, verso le periferie, dove vive la maggior parte della popolazione e dove è più forte la domanda di cambiamento. L’anello ciclabile cerca di dare un contributo alla ricomposizione dello spezzettamento fisico delle comunità, di quartieri non interconnessi tra loro (la rete della mobilità privata e il Tpl sono quasi esclusivamente radiali) di elementi di marginalità e mancanza di inclusione. Ed è ai bordi del centro storico che il GRAB – senza avere la pretesa di essere l’unica azione positiva – può contribuire a far crescere l’incontro di periferie isolate col resto della città e a scalfire, grazie a un diverso aspetto dei luoghi, precarietà e malessere. d) Il GRAB è un laboratorio di sicurezza stradale. Il progetto prevede la sede protetta ovunque il percorso si muove su strade aperte al traffico, la realizzazione di una Zona 30 che abbraccia tutta l’area del Quadraro vecchio, la messa in opera di piattaforme rialzate a tutti gli incroci per dare continuità fisica e visiva al percorso e ridurre ai minimi termini il rischio per pedoni e ciclisti. e) Il GRAB è fruibile 365 giorni l’anno anche dalle persone inesperte. Il fondo stradale del tracciato deve essere scorrevole e privo di ostacoli (buche, tombini, lampioni) e restringimenti. Quasi tutto il fondo stradale (in sampietrini, asfalto o sterrato) va completamente rifatto o sottoposto a manutenzione straordinaria. f) Il GRAB è il raccordo attorno a cui sviluppare e cucire una vera rete ciclabile metropolitana. Deve diventare la colonna vertebrale della futura rete ciclabile capitolina, legando tra loro i (pochi) percorsi esistenti, quelli che potrebbero essere messi presto in cantiere (come la ciclabile Nomentana) e soprattutto i tanti itinerari ancora da realizzare. g) Il GRAB punta con forza all’intermodalità. Nel definire il percorso si è cercata la migliore interconnessione possibile con la rete del Tpl su ferro: attualmente il GRAB incrocia 8 stazioni delle linee della metropolitana (Colosseo, Circo Massimo, Arco di Travertino, Porta Furba, Teano, Ponte Mammolo, Libia, Lepanto), 13 fermate di 6 diverse linee del tram (2 3 5 8 14 19), 3 stazioni ferroviarie (Serenissima, Togliatti, Nomentana). Inoltre, a meno di un chilometro dal GRAB ci sono altre 3 stazioni ferroviarie (Ostiense, Prenestina, Tor Sapienza), 9 stazioni metro (Flaminio, Ottaviano, Cavour, Piramide, Colli Albani, Numidio Quadrato, Gardenie, Rebibbia, Conca d’Oro) e le stazioni della Roma-Lido, della Roma Nord e della Roma-Giardinetti. h) Il GRAB è un investimento turistico innovativo. Ogni euro speso per realizzare il GRAB ne farà guadagnare cinque alla Capitale e al Paese nel giro di pochi anni. Lo stima lo studio realizzato da Confindustria-Ancma che valuta quanta ricchezza in termini di aumento del tempo di permanenza medio dei turisti può generare la realizzazione della ciclovia della Capitale: i costi di realizzazione del GRAB – caso raro nel campo delle opere pubbliche – si ripagano in un anno con le maggiori entrate che la ciclovia genererà. i) Il GRAB è un esempio virtuoso di progettazione e redistribuzione dello spazio pubblico. Un elemento fisico la cui concezione è guidata da criteri estetici che mirano a valorizzare, senza volumetrie aggiuntive, gli spazi urbani in cui si inserisce, coniugando l’obiettivo di assicurare un forte carattere identitario con la necessità di accordare cromatismi e soluzioni di dettaglio ai diversi contesti.

Nell’ideare e progettare il GRAB abbiamo immaginato non solo le caratteristiche dell’infrastruttura, ma anche la sua vita in futuro, che potrà essere garantita da un approccio partecipato: è un’opera pubblica di cui i cittadini possono prendersi cura. Prendersi cura del GRAB vuol dire collaborare affinché il percorso sia sempre fruibile, pulito, ben manutenuto, accogliente, sicuro, controllato. Significa stimolare e favorire la funzione di luogo di aggregazione per i quartieri e la città che questo spazio gratuito e condiviso può svolgere.

Vedi il nostro studio per la realizzazione della ciclovia della Capitale

 

Schede allegate allo studio di fattibilità 
1 GRAB – interventi minimi – descrizione sintetica
 
Planimetrie studio di fattibilità: 
Le planimetrie si trovano su www.velolove.it/GRAB e costituiscono parte integrante dello studio di fattibilità     

Le nostre osservazioni alla Relazione Generale sul GRAB del Comune di Roma